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“La Gioconda” è la nuova cascata aperta da Anna Torretta, Guida alpina di Courmayeur, ritornata dalla spedizione in Cile con l’alpinista spagnola Cecilia Buil, istruttrice di arrampicata, con all’attivo scalate impegnative un po’ ovunque nel mondo.

Fedele al suo passato di pluri-campionessa italiana di arrampicata su ghiaccio e di vice campionessa mondiale di questa specialità (nel 2006), Anna Torretta ama le cascate di ghiaccio e le goulotte e ha puntato l’attenzione sulle cascate cilene, che a luglio sono nelle migliori condizioni, essendo inverno in Sud America. Con Cecilia Buil aveva arrampicato per la prima volta nell’inverno del 2011 su Nuit Blanche, cascata sulla riva sinistra del ghiacciaio dell’Argentière. L’amicizia e la cordata si sono cementate successivamente arrampicando in Spagna.

Partite lunedì 7 luglio, due giorni dopo erano già con gli sci ai piedi per risalire l’interminabile valle che porta verso il Cerro Marmolejo, nel Parco El Morado, a tre ore di macchina da Santiago del Cile. Con loro c’erano il fotografo e cine operatore cileno Claudio Vicuna e alcuni suoi amici che con la motoslitta facevano la spola per portare il materiale per le riprese e per le salite, tende e viveri al campo base. «Le valli in Cile sono molto selvagge, con poche strade, poche abitazioni e con tantissimo avvicinamento – spiega Anna Torretta – Per fare un paragone è come partire a piedi da Montenvers, mettere il campo sotto il rifugio dei Cosmiques, salire quasi fino in cima al Mont Blanc du Tacul e lì cominciare a salire una cascata di grado WI (Water Ice) 6. Siamo state fortunate perché abbiamo avuto due finestre di bel tempo, ma il vento ci ha fatto tornare indietro dai nostri obiettivi per tre volte».

Dopo due giorni hanno raggiunto il luogo prescelto per le tende e sono cominciati i tentativi di salire la cascata più grande e spettacolare del bastione roccioso del ghiacciaio Marmolejo. Dopo essere state respinte prima dal vento che non solo buttava a terra, ma bombardava la via con sassi e pezzi di ghiaccio, e poi da una perturbazione di due giorni, venerdì 18 luglio, al terzo tentativo, hanno aperto “La Gioconda”, WI 6, 160 m. a 4.000 m di quota. «Il ghiaccio era poroso e lavorato dal sole, completamente diverso dalla prima parte della cascata, fortunatamente molto meno duro – continua Anna Torretta – Il problema però era mettere delle protezioni sufficientemente sicure. Ci saranno stati 20 gradi al sole in cima alla cascata e i chiodi della sosta quando è arrivata anche Cecilia già si muovevano: siamo state costrette a una discesa ultrarapida».

Il giorno successivo si sono dedicate al lungo couloir che sovrasta il campo base, ma sono state respinte da una cascata di neve fresca accumulatasi sul ghiacciaio con la perturbazione dei giorni precedenti. Niente da fare neppure per l’ascensione del Cerro Marmolejo (6.109 m), il Seimila più a Sud della Terra,  per il poco tempo a disposizione e le condizioni della calotta ridotta a solo ghiaccio vivo. L’idea di salire “Senda Real”, la via di ghiaccio più difficile del Cile e una delle più difficili al mondo (classificata WI 7+), lunga circa trecento metri, con un tetto di ghiaccio con sei metri di strapiombo, era stata scartata fin dall’inizio per il vento e la neve sul percorso. La via era stata aperta nel 2006 dagli austriaci Harald Berger e Albert Leichtfried, in estate. Una seconda perturbazione ha messo fine a ulteriori progetti e martedì  22 luglio le due alpiniste sono tornate a casa, ritrovando condizioni meteo quasi invernali.

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