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Un camion in fiamme all’interno della galleria del San Gottardo: l’eroico autista si accorge che il carico del suo mezzo sta bruciando e accelera per portarsi il più in fretta possibile al di fuori del tunnel. Il camion brucia completamente. L’autista neanche un graffio e nessuno rimane coinvolto nell’incidente.


Si tratta di cronaca molto recente, che getta benzina sul fuoco della polemica relativa al transito di mezzi pesanti sulle Alpi ed in particolare nei tunnel di montagna. In quest’occasione si sarebbe potuta ripetere la catastrofe del 24 ottobre 2001 quando, in circostanze analoghe, 11 persone persero la vita proprio nel San Gottardo.

Ora “L’iniziativa delle Alpi” imbraccia le armi e chiede “che il traffico pesante – così si legge nel comunicato stampa – non sia più ammesso a circolare nelle principali gallerie stradali alpine (…). Soltanto autocarri senza rimorchio per i rifornimenti regionali devono potervi transitare ancora”.

A questo punto le vie possibili sono due: spostarsi – come vorrebbe l’iniziativa delle Alpi – sui binari, oppure – ed è presumibilmente il punto su cui focalizzerà l’attenzione la lobby dell’autotrasporto – raddoppiare il tunnel. Ma a quanto pare diversi studi sono giunti alla conclusione che, relativamente agli incidenti in galleria, non vi è rapporto significativo tra frequenza degli incidenti e numero dei tubi. In uno studio austriaco si fa addirittura presente che le gallerie a doppio tubo e con traffico unidirezionale presentano una minima incidenza superiore rispetto alle gallerie ad un solo tubo e con traffico nei due sensi. Tirando le fila si giunge facilmente ad una conclusione: non è il numero dei tubi a determinare la pericolosità di un tunnel, ma la quantità di traffico pesante. Anche la statistica si schiera da questa parte, dando manforte alla tesi: in tutte le principali sciagure stradali degli ultimi anni c’è sempre stato di mezzo un autocarro. “Quindi, se vogliamo veramente fare qualcosa per aumentare la sicurezza di chi circola nel tunnel del S. Gottardo – conclude il comunicato dell’iniziativa delle Alpi -, non dobbiamo costruire la seconda galleria, bensì trasferire al più presto il traffico pesante su rotaie”.





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