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Eccessivo traffico e troppi tir all’imbocco del Monte Bianco. Si riassumono così i primi risultati di “Carovana delle Alpi” di Legambiente. L’aria di montagna non è per niente quella buona, fresca e pulita: i dati di Cortina e Courmayeur di questi giorni lo confermano. In questi giorni l’inquinamento da polveri sottili ha raggiunto, nelle due località, livelli di allarme paragonabili a quelli di Milano.

Nonostante le condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti, l’analisi di Legambiente mette in luce la presenza di situazioni di pesante sofferenza sia a Cortina che a Courmayeur, dove, nonostante la recente riapertura parziale del tunnel del Frejus, i fumi dei motori diesel dei Tir suggeriscono di tenersi ben lontani dall’arteria internazionale del Monte Bianco. Migliore, almeno in questi giorni, il quadro offerto dalle altre località monitorate: Bormio, in Alta Valtellina, e il Passo Pordoi.



“In termini assoluti i livelli di inquinamento riscontrati non sono altissimi – ha dichiarato Damiano Di Simine, responsabile della campagna – anche perché nel periodo di monitoraggio il tempo è stato generalmente clemente, con abbondanti perturbazioni che hanno garantito un efficace ricambio d’aria. Appare significativo però il confronto con i valori di una metropoli come Milano, con concentrazioni di sostanze tossiche che in alcuni centri montani sono doppie rispetto a quelle urbane nello stesso periodo”.



Comunque le condizioni climatiche, l’accentuata variabilità meteorologica e la buona ventilazione assicurano una vacanza alpina forse un po’ troppo fresca, ma sicuramente da godere a pieni polmoni per quanti si trovano nelle località montane in questi giorni, a condizione che si tengano lontani dai centri urbani e dalle arterie di traffico.

“La qualità e la salubrità dell’aria – prosegue Di Simine – è una delle motivazioni che spingono i turisti a scegliere una vacanza montana: per questo è necessario che le amministrazioni e gli operatori investano in proposte e progetti capaci di ridurre drasticamente il traffico e lo smog: qualcosa di importante in questo senso è stato fatto quest’anno in Val Venosta, dove la riattivazione della ferrovia Merano – Malles ha portato nuovi flussi di visitatori ed ospiti, restituendo impulso all’economia turistica della valle: ma questo esempio, premiato dalla Carovana delle Alpi, è ancora un caso isolato, a differenza di quanto si osserva nelle vicine e sempre più competitive località alpine di Austria e Svizzera”.



La campagna estiva di Carovana delle Alpi di Legambiente proseguirà nelle prossime settimane con la ricerca di ozono, biossido d’azoto e idrocarburi aromatici in altre venti località: questa seconda serie di dati richiederà tempi più lunghi di acquisizione ed analisi, e potrà essere disponibile solo alla fine dell’estate.



www.legambiente.it







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