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Una nuova via sul Monte Bianco per Matteo Della Bordella, François Cazzanelli e Francesco Ratti.

Finito il confinamento, tre alpinisti di punta, dopo un periodo di allenamento per riguadagnare la forma persa nei mesi di forzata inattività, hanno ritrovato creatività e intuizione sul Pilastro Rosso del Brouillard, nel massiccio del Monte Bianco nel cuore del massiccio più alto delle Alpi. L’idea è venuta a Matteo Della Bordella, classe 1984, presidente dei Ragni di Lecco, prestigioso gruppo alpinistico in cui è entrato a soli 22 anni nel 2002. Nel suo curriculum ci sono vie nuove in Patagonia, Karakorum, Himalaya indiano e Isola di Baffin, film di montagna e il libro “La via meno battuta – tutto quello che mi ha insegnato la montagna”, pubblicato da Rizzoli lo scorso anno. Ripetendo di recente la “Direttissima Gabarrou – Long”, aperta sul versante Est del Pilastro rosso del Brouillard nel 1984 da Patrick Gabarrou e Alexis Long, ha visto la possibilità di una nuova linea sul torrione che si innalza per circa 450 m dal ghiacciaio del Brouillard. La scelta dei compagni di cordata è caduta sui due valdostani al momento al vertice dell’alpinismo nazionale e internazionale, le guide del Cervino François Cazzanelli, 30 anni e Francesco Ratti, 40 anni. Prima del confinamento, a fine gennaio, avevano dato prova del loro buon momento con il concatenamento di Furggen, Cervino, Grandes e Petites Murailles in soli quattro giorni. Adesso arriva la realizzazione di prestigio sul granito del Monte Bianco.

La nuova via, denominata “Incroyable” per l’incredibile bellezza e difficoltà, è stata aperta in due giorni, il 31 giugno e il 1 luglio, con un bivacco in parete ed è stata liberata tra martedì 7 e mercoledì 8 luglio. «La via è lunga otto tiri per circa 290 m e decorre tra la “Direttissima Gabarrou – Long” e la via “Les anneaux magiques” tracciata da Daniel Anker e Michel Piola sul versante Est – Sud Est nel 1989. – spiega François Cazzanelli – Il livello di difficoltà è 8a massimo e 7b obbligatorio. Quando abbiamo liberato la via è venuto con noi la guida del Cervino Isaïe Maquignaz. Matteo Della Bordella con lui si è concentrato sulla placca di 8a, riuscendo a liberarla al terzo tentativo, quando non batteva più il sole sulla parete. Francesco Ratti ed io abbiamo liberato il tiro di 7b. Le soste sono attrezzate con uno spit, da rinforzare con altri ancoraggi, e sono stati posizionati alcuni spit nei passaggi più difficili, ma molto distanziati. La relazione completa sarà disponibile a breve sui nostri social».

Il nome di Pilastro Rosso era stato dato al torrione da Walter Bonatti e Andrea Oggioni che il 5 e 6 luglio 1959 dal versante Sud Est avevano aperto la prima via, divenuta una delle classiche di alto impegno del Monte Bianco.

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