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Yasmeen Al Najjar sul Breithorn: messaggio di pace dalle montagne della Valle d’Aosta

by 30 Lug , 2019Alpinismo, Cultura e tempo libero, Gente delle Alpi, Ovest Alpi, Ragazzi delle Alpi, Sport, Storie di Persone, Valle d'Aosta

Il messaggio di pace e libertà per il popolo palestinese passa anche attraverso le montagne. Lo ha raccontato Yasmeen Al Najjar, 22 anni, che martedì scorso 23 luglio, nella saletta dell’ex Hotel de Londres, ha parlato dei suoi sogni, delle sue aspirazioni e delle difficoltà della vita quotidiana in Palestina, dove vive.

Difficoltà che per lei sono ancora maggiori, avendo subito l’amputazione della gamba destra sopra il ginocchio quando aveva soli tre anni.

Promossa dal Gruppo Cultura Châtillon, la serata è stata introdotta da Luisa Morgantini, ex vice presidente del Parlamento europeo e presidente di “AssoPacePalestina”, da anni impegnata nella difesa dei diritti del popolo palestinese.  Dialogando con Pietro Giglio, presidente delle guide alpine italiane e valdostane, Yasmeen ha raccontato la sua vita. Nata nel 1997, a tre anni ha perso la gamba destra per un incidente stradale. Sono seguite le cure, il recupero con la protesi e l’amore per le montagne (forse poco più che colline) che circondano il suo villaggio, Burin, in Palestina, è stato determinante per il suo recupero.

Yasmeen Al Najjar verso il Breithorn

mercoledì 24 luglio 2019, foto credit Andrè Lucat

All’età di nove anni non le è più stato permesso di avere le nuove protesi da adattare alla crescita. Solo grazie a un’organizzazione internazionale ha potuto continuare a curarsi e quando le è stato proposto di scalare il Kilimangiaro, ha aderito al progetto.

Si è impegnata e allenata e nel 2014, a 17 anni, ha raggiunto la più alta vetta del continente africano e adesso vorrebbe continuare ad andare in montagna, ponendosi come obiettivo l’Everest. «Il primo gradino è stata una nuova protesi che mi è stata fornita dal centro Inail di Budrio. Ci cammino da pochi giorni e sono felice di poter tornare in montagna».

Mercoledì 24 luglio con la guida alpina di Courmayeur Anna Torretta ha potuto provare il nuovo arto e per la prima volta anche i ramponi sulle rampe di neve e ghiaccio che conducono al Breithorn. Ha mostrato coraggio e determinazione, gli stessi con cui porta avanti il messaggio di pace e libertà per il popolo palestinese. Ogni tanto è “arrabbiata” per i controlli continui operati dall’esercito israeliano, per il clima di contrapposizione e non di pacifica convivenza in cui vive nel villaggio circondato da sempre nuovi stanziamenti di coloni, non tutti legali, ma non ha mai parole di odio. 

“Yasmeen Al Najjar, 22 anni, con una gamba amputata, mercoledì 24 luglio 2019, con la guida alpina di Courmayeur Anna Torretta, ha potuto provare la nuova protesi fornita dal centro Inail di Budrio. E per la prima volta anche i ramponi, sulle rampe di neve e ghiaccio che conducono al Breithorn”

Yasmeen Al Najjar e Anna Torretta
Sulla via del Breithorn, mercoledì 24 luglio 2019

La pace e la libertà si trovano, per usare una metafora di montagna, su una sottile linea di cresta, assediata da opposti integralismi. Altrettanto metaforicamente il confine tra accuse di antisemitismo e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese è labile, difficile da tracciare, perché la Palestina e Israele sono un terreno esplosivo, su cui si imperniano delicati equilibri politici globali, redditizio solo per i trafficanti d’armi.

Yasmeen sogna montagne senza confini, dove poter andare liberamente, e con il nuovo arto ha adesso iniziato la lunga strada, doppiamente faticosa, per realizzare le sue aspirazioni.

Yasmeen Al Najjar con le guide Pietro Giglio e Anna Torretta

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